Per comprendere appieno la danza orientale, oltre a capire il sostrato storico, occorre soffermarsi sugli stili ed avvicinarsi alla sua tecnica. Apparentemente, ad un occhio non esperto, la danza orientale sembra semplice e immediata. In realtà presenta aspetti molto tecnici e quando si inizia ad apprenderla, si possono incontrare difficoltà nell’esecuzione dei passi. All’inizio infatti il corpo si deve abituare ai ritmi particolari della musica orientale, occorre confrontarsi con il controllo dei propri muscoli e con la tecnica dell’isolamento delle diverse parti del corpo, apprendere l’equilibrio, coniugare fluidità e tecnicismo, nonché, elemento fondamentale, saper interpretare aggiungendo espressione al movimento.
Unire tutto ciò, all’inizio, non è per nulla semplice ma, poiché le movenze della danza orientale, sono insite nella natura della donna, con la costanza e la pazienza si riescono ad ottenere buoni risultati. In questa coreutica è particolarmente importante saper armonizzare tutte le diverse parti del corpo. Mentre si balla non si coinvolgono solo le gambe o il bacino, ma anche il busto, le braccia, il collo, la testa, lo sguardo. Nonostante ciò nella coreutiche orientale i fianchi e il bacino hanno una particolare importanza, ecco perché vanno costantemente allenate per essere mobili e pronte a delineare anche le figure più complesse.
La danza orientale porta tantissimi benefici sia fisici sia psicologici. A livello fisico ottengono un miglioramento la postura, la circolazione sanguigna, ma anche il transito intestinale. Molte donne notano una diminuzione dei dolori mestruali e di quelli della colonna vertebrale, sia a livello cervicale, sia lombare.
Da non sottovalutare i benefici a livello psicologico, grazie all’effetto rilassante di questa danza, con una conseguente diminuzione dello stress e un miglioramento della respirazione.
La danza orientale porta a diventare più consapevoli del proprio corpo, delle sue trasformazioni e delle sue potenzialità. A ciò è legata anche la riscoperta e l’incremento della propria femminilità..
I movimenti di questa danza irrobustiscono la muscolatura delle gambe, rinforzano la schiena, ma anche fianchi, addome e glutei, nonché braccia, spalle e pettorali.
Nell’apprendimento della tecnica il punto di partenza è l’assunzione da parte dell’allieva della postura corretta. Si tratta di un presupposto fondamentale perché crea le condizione più favorevoli all’esecuzione dei movimenti.
Intanto è bene precisare che nella danza orientale esistono due spinti corporee. Una che dal bacino va verso terra, lungo l’asse longitudinale del corpo, alla ricerca del cosiddetto “grounding” il radicamento a terra, che va alla ricerca del nostro essere primordiale, così diffuso in tutte le filosofie orientali, e un’altra spinta che dal busto eleva verso l’alto.
Per far sì di mantenere sciolto il busto, occorre portare il bacino in “retroversione”, contraendo e spingendo verso l’avanti i muscoli pelvici e i muscoli addominali inferiori. Le gambe risultano morbide e rilassate, leggermente flesse, mai completamente distese ed irrigidite.
Per liberare invece il bacino, bisogno spingere all’indietro le spalle, pur mantenendole diritte, non sollevate né abbassate, aprire la gabbia toracica e allargare il diaframma. Accenno solo brevemente ad alcuni dei passi base di questa danza. I colpi laterali con il fianco alternativamente a destra e a sinistra, la circonduzione del bacino (figura a zero), la figura a otto (orizzontale e verticale, avanti e indietro, verso l’alto e verso il basso), l’”hip lift” e l’”hip drop”, particolari movimenti dell’anca in sollevamento e in abbassamento del fianco, il cosiddetto “cammello”, movimento sinuoso del diaframma e del ventre, e così via. Ogni movimento può essere eseguito solo con un accenno di accento, con un colpo ritmico accentuato o con lo shimmy. Lo shimmy è una vibrazione eseguibile sia dal bacino, sia dal busto, sia sul posto sia in movimento.
La combinazione di questi e di tanti altri movimenti, sulla base di ritmi musicali diversi, determina i diversi stili della danza orientale, che variano anche a seconda dei luoghi geografici.