Giuditta de Concini è una performer e insegnante di danza indiana Bharatanatyam ormai di grande esperienza. Assistere ad un suo spettacolo significa essere immersi in un mondo fatto di danza, espressione ed emozione che ti coinvolge a 360 gradi.
Come ti sei avvicinata a questo stile e a questa cultura?
Provengo dalla danza contemporanea e dal mondo del teatro, con una maggiore esperienza soprattutto nell’uso della voce. In passato mi sono avvicinata anche alle danze rom e africane, dopodiché ho deciso di focalizzare la mia attenzione sulla coreutica indiana. Mi piaceva il movimento e la fisicità del Bharatanatyam, ma anche l’unione con il teatro e con l’espressione. Questo stile unisce infatti tutti i miei interessi, tenendo conto che sono laureata in comunicazione e poter esprimermi al meglio, oltre che danzare, per me è davvero interessante”.
Quali obiettivi stai perseguendo attualmente?
Unisco l’attività performativa con l’insegnamento. Seguo diverse classi e cerco di coinvolgere i miei allievi di più esperienza negli spettacoli in giro per l’Italia. Inoltre mi dedico sempre alla mia formazione, un continuo arricchimento di conoscenze grazie non solo alla mia insegnante in India ma anche alla frequentazione di numerosi stage di approfondimento.
Che prospettive hai per il futuro?
La danza indiana mi ha dato moltissimo sia dal punto di vista artistico sia personale, anche in termini di uno spiritualità rinnovata, aspetto che all’inizio del mio percorso non avevo preso in considerazione. Ora vorrei in qualche modo restituire qualcosa a questa danza attraverso la mia personale esperienza. Ora vorrei in qualche modo restituire qualcosa a questa danza attraverso la mia personale esperienza: mi piacerebbe infatti far confluire alcuni degli elementi che caratterizzano il mio percorso, nel mondo sconfinato del teatro danza indiano. Come un piccolo ponte tra Occidente e Oriente.